Di cosa è fatta la ceramica? Materiali e processi di produzione

** La vita segreta della ceramica: dal fango al capolavoro **.


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(Di cosa è fatta la ceramica? Materiali e processi di produzione)

Probabilmente oggi avete tenuto in mano una tazza di ceramica. Forse avete passeggiato tra piastrelle di ceramica o ammirato un vaso di porcellana. Ma vi siete mai chiesti come qualcosa di così comune nasca dalla terra e finisca per diventare arte? Esploriamo i dettagli più crudi di cosa è fatta la ceramica e come nasce.

La ceramica nasce da materiali che potresti trovare in un giardino. Il fulcro è l'argilla, un tipo di terra ricca di minerali. Pensala come il pongo naturale. Quando è umida, l'argilla diventa morbida e malleabile. Una volta cotta in forno, si solidifica come la roccia. Ma l'argilla da sola non basta. Per evitare che la tua tazza di caffè si fratturi in forno, i produttori mescolano silice (un termine elaborato per indicare la sabbia) e feldspato (un minerale che agisce da adesivo). Insieme, questi materiali creano un composto che resiste al calore estremo.

Ora, come si trasformano questi materiali di base in qualcosa di utile? Il viaggio inizia con lo scavo. I minatori estraggono l'argilla dal terreno, spesso in luoghi dove antichi fiumi o ghiacciai hanno lasciato depositi. L'argilla viene poi ripulita. Immaginate di setacciare la farina per rimuovere i rigonfiamenti, ma non la polvere. I macchinari per la macinazione riducono l'argilla in polvere, aggiungendo acqua fino a ottenere un impasto omogeneo.

Segue la modellazione. È qui che avviene la magia. Per oggetti semplici come i mattoni, l'argilla viene spinta negli stampi. Per le fragili tazze da tè, gli artigiani usano il tornio da vasaio. Ruotano l'argilla e la modellano con le mani, come se stessero plasmando un piccolo vortice. Alcuni stabilimenti di produzione utilizzano la tecnica della barbottina, ovvero versando l'argilla fluida in stampi di gesso e muffe. Il gesso assorbe l'acqua, lasciando un guscio resistente.

Non appena formate, le porcellane devono asciugare. Sembra banale, ma è fondamentale. Se l'argilla umida entra in un forno caldo troppo velocemente, si stacca. L'essiccazione all'aria richiede giorni, a volte settimane. Gli oggetti più grandi si asciugano completamente più lentamente, come i biscotti spessi che richiedono più tempo in forno.

La cottura è il momento cruciale. I forni raggiungono temperature di oltre 2,000 °C, più calde della lava. Il calore trasforma chimicamente l'argilla. L'acqua non viene semplicemente vaporizzata; viene espulsa a livello molecolare. La silice e il feldspato si scongelano leggermente, legando i frammenti in una struttura resistente. Questo processo, chiamato vetrificazione, trasforma l'argilla viscida in qualcosa che può resistere al lavaggio in lavastoviglie.

Ma le porcellane non sono ancora pronte. Molte vengono rimodellate con la smaltatura. Il lustro è polvere di vetro mescolata ad acqua e minerali. Applicata o immersa sulla superficie, si scongela durante una seconda cottura, creando una patina lucida e resistente all'acqua. I colori provengono da ossidi metallici: cobalto per il blu, ferro per il rosso, rame per l'ecocompatibile. Senza smaltatura, il vaso da fiori perderebbe e il piatto si oscurerebbe.

Le porcellane hanno ricette diverse. La terracotta, come i vasi di terracotta, viene scaricata a temperature ridotte. È permeabile e rustica. La ceramica, utilizzata per i piatti da portata, è più resistente. La porcellana, la diva della ceramica, utilizza argilla bianca pura e calore elevato. È così delicata da essere quasi traslucida.


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(Di cosa è fatta la ceramica? Materiali e processi di produzione)

L'uomo produce porcellana da 25,000 anni. Gli antichi mescolavano l'argilla con la paglia per evitare spaccature. Oggi, i ricercatori mettono a punto soluzioni per le piastrelle dello Space Shuttle o per le ossa artificiali. Gli elementi essenziali rimangono gli stessi: terra, acqua, fuoco. Ogni volta che sorseggiate da una tazza, ricordate: è fango che ha subito una sbiancatura.

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